I parlamentari in Sicilia potranno ottenere l’adeguamento Istat sull’indennità grazie alla decisione dell’Assemblea regionale.
L’Assemblea regionale della Sicilia ha respinto un emendamento che prevedeva l’abrogazione della norma che nel 2014 aveva introdotto l’automatismo della rivalutazione delle indennità al costo della vita. I parlamentari quindi potranno continuare ad avere l’adeguamento Istat sulle proprie indennità.
L’emendamento è stato presentato dal deputato Cateno De Luca del gruppo Sud chiama Nord parlando di “insopportabili ingerenze da parte di dirigenti nazionali di FdI su scelte che spettano all’Assemblea”. In aula c’è stato un dibattito acceso, durato quasi due ore. Il deputato del Pd, Antonello Cracolici, invece ha difeso la norma, ricordando che l’adeguamento dei trattamenti economici per i consiglieri regionali c’è anche in altre Regioni e ha citato il Lazio, il Trentino Alto Adige, l’Umbria e la Sardegna.
La discussione sull’abrogazione
“Da 48 ore questo Parlamento subisce attacchi ingiustificati per un automatismo previsto da una legge di nove anni fa – ha detto il dem. Sono un uomo libero e non mi vergogno di dire che sono contro l’abolizione della norma e difendo l’autonomia di questa Assemblea”. Anche la Lega e Dc si sono schierati contro l’abrogazione della norma. A favore dell’abrogazione invece FdI così come il M5S. Gianfranco Micciché ha chiesto il voto segreto sull’emendamento.
“Non è la prima volta che Roma interferisce, in questo caso chiedendo la cancellazione di questa norma: basta. Siamo considerati lo schifo del Paese, qualsiasi cosa facciamo. Basta. Con l’indennità da parlamentare arrivo a fine mese e chiedo scusa a chi purtroppo non ci arriva. Ma non ho ville, non ho yacht e non rubo, si è montato un polverone su un automatismo. Avrei evitato di chiedere il voto segreto, purtroppo però in quest’aula ci sono colleghi che hanno paura della demagogia” ha detto il senatore di Forza Italia.